In linguistica, il distanziamento (o spiazzamento) è la capacità del linguaggio di comunicare su cose che non sono immediatamente presenti (spazialmente o temporalmente); cioè, cose che non sono qui o non sono qui ora.
Nel 1960, Charles F. Hockett propose lo spiazzamento come una delle 13 caratteristiche concettuali del linguaggio che distinguono il linguaggio umano dai sistemi di comunicazione animale (SCA):
«Apparentemente l'uomo è quasi unico nel poter parlare di cose che sono lontane nello spazio o nel tempo (o entrambe) da dove si parla. Questa caratteristica - "spiazzamento" - sembra essere decisamente carente nella segnalazione vocale dei parenti più stretti dell'uomo, benché avvenga nella danza delle api.[1]»
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